Aggiornamento Coronavirus. Sabato 29 febbraio arriverà la decisione sulle misure precauzionali, a partire da nidi e scuole. L'assessore Donini: "Aspettiamo provvedimento dal Governo sulla base del confronto con la comunità scientifica". - Comune di Bomporto

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Aggiornamento Coronavirus. Sabato 29 febbraio arriverà la decisione sulle misure precauzionali, a partire da nidi e scuole. L'assessore Donini: "Aspettiamo provvedimento dal Governo sulla base del confronto con la comunità scientifica".

 

Aggiornamento Coronavirus. Sabato 29 febbraio arriverà la decisione sulle misure precauzionali, a partire da nidi e scuole. L'assessore Donini: "Aspettiamo provvedimento dal Governo sulla base del confronto con la comunità scientifica".

Verrà presa il 29 febbraio la decisione sulle misure per contrastare il Coronavirus, a partire dalla chiusura o riapertura di nidi e scuole. “Aspettiamo infatti il provvedimento che adotterà il Governo sulla base del confronto con la comunità scientifica atteso per domani”, afferma il neo assessore regione alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “E’ giusto che la scienza parli e attraverso dati medico-scientifici auspichiamo si possano prendere decisioni omogenee nelle Regioni”.

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini con i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti delle Province ha fatto il punto della situazione. Si è fatta una valutazione territorio per territorio, alla luce dell’ordinanza sulle misure precauzionali firmata dal presidente Bonaccini e dal ministro alla Sanità, Roberto Speranza, in vigore fino a domenica 1^ marzo e che prevede fra le altre misure la chiusura di nidi e scuole e la sospensione di manifestazioni pubbliche.

"Tornare alla normalità è oggi il nostro imperativo- ha aggiunto Donini-, e condividiamo coi territori l’idea di valutare una possibile ripresa dell’attività di musei, cinema e teatri, seppur con limitazioni negli accessi da definire, ma occorre prendere decisioni con rigore scientifico e su basi certe al fine di tutelare, con la prevenzione, la salute dei cittadini emiliano-romagnoli”.

Unità di crisi regionale sul Covid-19

Da sabato 29 febbraio, inoltre, ha annunciato il presidente Bonaccini, si insedierà l’Unità di crisi regionale sul Covid-19 – oggi la firma del decreto istitutivo - che agirà in continuità con il sistema di governance dell’emergenza adottato fino ad oggi, per prendere su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna le decisioni necessarie, ed uniformi, per affrontare la crisi Coronavirus.

Coronavirus. 145 casi positivi in Emilia-Romagna: più della metà, 80, in cura a casa, restano 6 i pazienti in terapia intensiva.

Sono 145, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus aggiornati al pomeriggio del 28 febbraio alle ore 16. In sintesi, 89 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 18 a Modena, 27 a Parma e 9 a Rimini,1 Reggio Emilia e 1 a Ravenna. E passano da 1.224 ai 1.277 i tamponi refertati.

Si aggiunge alla lista, purtroppo, un secondo decesso: è un cittadino lombardo, residente in uno dei Comuni del focolaio, ricoverato a Piacenza, di 85 anni.

Anche oggi si conferma che nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva (dove rimangono i 6 già comunicati ieri), molti sono asintomatici o presentano sintomi modesti (febbricola e lieve tosse). Si conferma che, complessivamente, oltre la metà delle persone positive – 80 – è in isolamento a casa.

USL di Modena

L’Usl di Modena invita tutti a fare la propria parte: “Rivolgiamoci alle fonti ufficiali per avere informazioni sulle norme di prevenzione e sulle indicazioni da seguire, evitando di diffondere notizie false e allarmistiche!

I nuovi punti triage esterni agli ospedali

La Protezione civile regionale ha predisposto, oltre ai 3 già allestiti nel piacentino, nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone alle prime valutazioni delle condizioni generali e di esposizione prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 nella provincia di Modena (ospedali di Mirandola, Vignola Pavullo), 1 a Imola; 1 nell’ospedale di Fidenza (Parma).

In altre strutture ospedaliere (azienda ospedaliera di Parma, Modena Policlinico e Baggiovara, oltre all’ospedale di Rimini) sono già operativi specifici spazi con le medesime funzionalità all’interno delle aree di attesa o di ingresso. Analoga soluzione si sta predisponendo al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Guastalla, Montecchio e ospedale di Carpi.

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